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Rosselli e la ricerca genealogica sulle famiglie Benincasa e Trapasso

Gimigliano – Il desiderio di completezza, la voglia di conoscere, il bisogno di approfondire. Parte da tutto questo l’ultimo lavoro letterario Daniele Rosselli, “Trapasso e Benincasa, due famiglie gimiglianesi”.

Daniele Rosselli, appassionato di genealogia, dopo aver dato alle stampe il primo lavoro sulla famiglia Rosselli, si rende conto che la ricerca genealogica sulla sua famiglia si sarebbe completata solo dopo aver esplorato l’altro grande ramo della famiglia, il ramo materno fondato sul ceppo dei Trapasso. E’ così che inizia questo secondo lavoro di ricostruzione genealogica di due importanti famiglie gimiglianesi presentato al pubblico martedì scorso.

“I Benincasa- come illustrato nel corso dell’incontro da Daniele Rosselli- hanno origine dai Benincà, che dalla Sicilia migrarono verso il sud Italia nel XIV secolo,ed è nel Catasto onciario di Napoli che si ha la prima traccia dei Benincasanel 1600. Fra i personaggi più illustri, Santa Caterina da Siena figlia di Jacopo Benincasa, mentre sono diverse le proprietà immobiliari appartenute alle famiglie Benincasa dal centro al nord Italia”.

La ricerca si concentra poi nell’archivio del comune di Gimigliano e nell’archivio delle parrocchie locali “con i quali si riesce a ricotruire la storia dei due cognomi dal 1740 fino ai giorni nostril- conclude Rosselli – attraverso la non semplice mappatura di dieci generazioni diverse tutte collegate e intrecciate in documenti contenuti anche nell’archivio di Stato di Catanzaro”.

Presenti alla presentazione del libro anche l’assessore alla cultura Peppina Minervini e il consigliere comunale Cesare Paonessa, il parroco Don Orlando Amelio, l’addetto alla Biblioteca comunale Antonio Mazza e l’architetto Salvatore Tozzo, vecesindaco del Comune di Magisano.

L’architetto Tozzo, conoscitore del luogo nel quale ha lavorato per 10 anni mettendfo nero su bianco diversi progetti di notevole interesse culturale, ha invitato i gimiglianesi a “vedere il territorio di Gimigliano con occhi diversi, valorizzando le chiese diroccate, il carrello del marmo verde, e a studiare la storia dei personaggi contenuti nei libri scritti da Rosselli perchè creano un collegamento con la storia dei comuni della Presila, e possono fare di Gimigliano un punto di riferimento culturale e turistico, valorizzando il centro storico che ha il particolare di essere stato progettato a “spina di pesce”.

Infine Don Orlando Amelio ha focalizzato l’attenzione verso “la necessità di un’apertura culturale che può avvenire con l’elaborazione di libri di questo genere che sono un bene per la comunità, segno di amore che diventa opera”.

La presentazione si è conclusa con la suggestive esibizione dei fratelli Trapasso, dell’associazione Gil Evans, che hanno egregiamente interpretato “Ciao amore, Ciao” di Luigi Tenco.

di Claudio Rotella

 

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