
“Reddito universale: un’opportunità o un rischio?”
” Il denaro aumenta le possibilità… ” (studio condotto dalla ricercatrice Elizabeth Rhodes e dal suo team). Articolo tratto da https://www.corriere.it/tecnologia/24_luglio_23/perche-sam-altman-scommette-sul-reddito-universale-la-ricerca-durata-tre-anni-mille-dollari-al-mese-a-mille-persone-2d936635-3cf9-4002-b4ba-53679009exlk.shtml
Martin Luther King, Richard Nixon, Milton Friedman ma anche Elon Musk, Jack Dorsey, Sam Altman. Cos’hanno in comune queste importanti personalità americane? Sono stati o sono tutti favorevoli al «reddito universale» o «reddito di base». Proprio il fondatore di Open AI, tramite la sua organizzazione no-profit OpenResearch, ha promosso una ricerca per mostrare gli effetti di questa transazione su un campione di popolazione: Unconditional Cash Study.
Un lavoro più completo rispetto alla maggior parte delle ricerche simili e che coinvolge un gruppo più rappresentativo a livello nazionale in aree rurali, urbane e suburbane. Ma soprattutto, uno dei motivi che hanno spinto Altman a lanciare la ricerca è il timore generalizzato che l’Intelligenza Artificiale causi la perdita di posti di lavoro.
«Il denaro aumenta le possibilità», recita l’incipit dello studio condotto dalla ricercatrice Elizabeth Rhodes e dal suo team. Tre anni la durata di questo studio, con in mezzo il Covid. Mille le persone coinvolte. Tutti cittadini a basso reddito di Illinois e Texas, che hanno ricevuto mille dollari al mese. A loro si è affiancato un gruppo di controllo di 2mila persone, che hanno ricevuto 50 dollari al mese.
L’occupazione
In generale, i destinatari del reddito di base hanno lavorato un po’ meno rispetto ai membri del gruppo di controllo: 1,3 ore in meno a settimana in media, il che significa 8 giorni in meno all’anno. Non sono mancate scelte in controtendenza ma nel complesso i partecipanti si sono dedicati di più al tempo libero. C’è stato chi, come un padre single impiegato in un ristorante, ha chiesto al datore di lavoro di ridurre le ore di servizio per trascorrere più tempo con il figlio piccolo.
Nonostante le ricerche finora condotte dimostrino un impatto limitato sul lavoro, c’è chi teme che un programma di reddito di base permanente possa aggravare il calo a lungo termine dei tassi di occupazione per alcuni gruppi.
Connesso all’occupazione è il reddito, che è aumentato in maniera considerevole sia a livello familiare sia individuale sia tra i «recipients», cioè i «destinatari», sia tra i membri del gruppo di controllo anche se l’aumento è stato maggiore per i partecipanti a quest’ultimo se non si considerano gli assegni mensili (se li si considera, il reddito individuale è più alto di 10mila dollari, quello familiare più alto di 6mila e 100 dollari).
L’imprenditorialità
Un altro dato che emerge è come, grazie al reddito di base, cresca lo «spirito imprenditoriale». Nel 2016, quando Altman lanciò il progetto, si chiedeva: «Se le persone ricevono quest’entrata fissa si siedono e giocano ai videogiochi o creano cose nuove? Senza la paura di non poter mangiare, realizzano molto di più e apportano molti più benefici alla società?».
Ecco la risposta dello studio: i destinatari avevano quasi il 5% in più di probabilità di dichiarare di avere un’idea per un’attività imprenditoriale entro il terzo anno della ricerca mentre cresceva di 3 punti percentuali la probabilità, in base a quanto dichiaravano loro, di avviare un’attività. Si è registrato un aumento particolare della probabilità «tra i beneficiari neri e le beneficiarie donne».
Gli altri parametri osservati
In generale, gli ambiti di vita che più hanno beneficiato dei contributi sono la spesa (cibo e bevande, +310 dollari al mese), l’affitto e l’uso dei trasporti pubblici mentre i numeri sono più bassi per vacanze, alcolici e tabacco.
Capitolo salute. Chi ha ricevuto la transazione, ha aumentato in media le spese per cure mediche di 20 dollari al mese o si registrava un aumento del 10% della probabilità di ricevere cure odontoiatriche.
Sono state monitorate persino le spese per i traslochi (registrato un +11%).
Parametro diverso dagli altri è la «agency», la capacità di fare una scelta per la propria vita. Si legge nella ricerca: «Il denaro aumenta la capacità di pensare, pianificare e perseguire obiettivi. Ha avuto un effetto positivo e significativo sul budget e sulla pianificazione per il futuro, sul desiderio di proseguire gli studi e sull’interesse imprenditoriale. I beneficiari hanno fissato obiettivi in linea con i loro valori e desideri e molti hanno fatto dei passi avanti per raggiungerli».
Per esempio, rispetto ai partecipanti al gruppo di controllo, i beneficiari dei mille dollari avevano il 14% di probabilità in più di dichiarare di aver proseguito gli studi o di aver seguito una formazione professionale durante l’ultimo anno del programma, come una persona che aveva appena finito la scuola di estetica, ma non avrebbe potuto permettersi la licenza di cosmetologia senza il contributo. Un partecipante alla ricerca ha detto: «Non devo accettare un brutto lavoro solo perché ho bisogno di un reddito in questo momento. Ho l’opportunità di resistere e provare a trovare quello giusto».
Nota a margine del testo:
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Daniele Rosselli
Ingegnere e scrittore

Daniele Rosselli, ingegnere, romano di origine, risiede in Veneto con la sua famiglia da diversi anni. Dipendente di aziende private operanti in diversi settori industriali, opera in ambito tecnico commerciale in contesti internazionali. Come scrittore, nel tempo libero, si occupa di narrativa ma anche di sociale, di economia, di innovazione tecnologica e di politica.