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Giovinezza – Esperienza – Competenza – Onestà

Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza” – A. Senna (1960-1994)

 

Le immagini del presidente degli Stati Uniti che dimentica i punti salienti del discorso che sta tenendo nel confronto televisivo con il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America, che confonde l’importante personalità inernazionale che sta presentando al congresso americano, addirittura chiamandolo con il nome del nemico giurato di quello, la camminata con non poche difficoltà sulla scaletta dell’aereo presidenziale; tutti questi episodi mi hanno fatto riflettere sull’importanza di un leader, che sia una carica pubblica di guida di uno stato nazionale ma anche un ruolo dirigenziale di alta responsabilità in ambito privato, che abbia la necessaria energia e freschezza mentali e fisiche per adempiere al suo compito istituzionale o privato soprattutto quando le decisioni che questi prende influenzeranno la vita e il lavoro di tantissime altre persone. Il desiderio del potere a tutti i costi che va oltre la propria resistenza fisica e mentale e che non fa rendere conto all’uomo solo al comando quando è il momento di fermarsi, sono pericolosi per una comunità.

Un esempio contrario a quello citato e quindi particolarmente apprezzato in questo senso è stato Benedetto XVII. Le forze lo stavano abbandonando e ha fatto un passo indietro quando se ne è reso conto perchè non avrebbbe potuto reggere al carico di responsabilità che l’altissimo mandato di cui era investito gli avrebbe presentato. Ha deciso di mettersi da parte e far correre altri.

Abbiamo visto anche nello sport, sportivi di alto livello, che non accettano la perdita della leadership nel proprio ambito. Non possono rimanere al top della performance atletica e dei risultati attesi ma sono incapaci di dire basta e continuano a confrontarsi con atleti più giovani e più prestanti di loro, finendo per fare figuracce.

C’è una mancanza di capacità delle persone al potere (ciascuna nel loro ambito si intende bene) di volersi mettere da parte, come se lasciare lo scettro e far correre chi ha più forza e capacità sia un pò dare il segno di una resa incondizionata, un ritirarsi nelle retrovie per non esser più in grado di tenere il timone, il comando. Morire professionalmente parlando.

In realtà la vita non finisce in quel momento ma semplicemente si apre una nuova fase.

Si può essere altrettanto determinanti in un ruolo di supporto del leader, facendo dunque un passo indietro dalla scena principale, non essendo più sotto la luce dei riflettori e guidando le scelte, consigliando, indicando una rotta a chi ha più vitalità per cavalcare l’onda e gli eventuali e molti imprevisti e scossoni che il ruolo presenta.

L’esperienza è il ponte che esiste tra la competenza in un ruolo e che fa di quella persona un esperto per guidare certi processi e dall’altra parte la freschezza, la vitalità, la giovinezza l’energia, la motivazione e l’entusiasmo per caricarsi fisicamente e psicologicamente il peso delle responsabilità. La rettitudine morale è l’impalcatura, la spina dorsale di questo impianto. Senza questa tutto crolla.

I quattro aspetti, esperienza, competenza, giovinezza e onestà devono coesistere in una sola personalità e quando questo accade la convivenza di questi determina la possibilità di poter reggere all’impatto del ruolo e non rimanerne schiacciati.

È difficile però trovare il perfetto bilanciamento.

A volte chi è troppo giovane ma con un bagaglio esperienziale troppo limitato rischia di prendere decisioni sbagliate, dettate dalla competenza teorica acquisita sui libri, ma non sperimentate da lunghi anni di lavoro sul campo.

Al contrario, come nel caso citato  a inizio articolo, un grande bagaglio esperienziale senza la determinata energia fisica e mentale non permette di svolgere al meglio il ruolo decisionale e reggere lo stress determinato dai molti impegni perchè le energie abbandonano il corpo rapidamente.

Giovani o meno giovani senza competenze teoriche di base ed esperienza sul campo prendono decisioni sbagliate perchè non hanno seguito dei percorsi di apprendimento teorici adeguati e non hanno sperimentato sul campo alcune scelte.

Peggio ancora, nela storia abbiamo avuto notizia di uomini potenti, preparati e con esperienza pluriennale che hanno abusato della loro posizione per determinarne dei vantaggi personali di natura econimica e non solo a scapito della collettività.

Scegliere un percorso di crescita che gradualmente faccia aumentare le responsabilità in parallelo all’acquisizione di esperienza e competenza è l’opzione migliore.

Un mio responsabile diceva che più si assumono responsabilità velocemente e si va in alto nella scala gerarchica, più alto è il rischio di fallire e cadere rovinosamente facendosi male perchè troppo in alto.

Non dobbiamo avere paura di sporcarci le mani all’inizio della nostra carriera, di acquisire la conoscenza del processo generale, anche dei microprocessi e capirne regole e funzionamento, anche i piccoli segreti che competono a chi esegue alcune mansioni specifiche.

In questo modo una volta aumentato con gradualità il livello di difficoltà ci si potrà meglio rendere conto di come funzionano alcuni processi che si gestiscono e prendere scelte adeguate o supportare adeguatamente i collaboratori nel prenderle.

Il processo di delega in alcuni compiti è fondamentale per accrescere l’autostima del team perchè fornisce autonomia e indipendenza nello svolgimento del proprio ruolo.

Le decisioni prese conoscendo il lavoro sono a maggior valore aggiunto perchè si ha piena consapevolezza dei tempi, dei metodi e degli eventuali rischi e opportunità.

Un’adeguato affiancamento tra giovani e senior aiuterebbe in ogni processo a trasferire le informazioni e le conoscenze e a immettere nel ruolo forze adeguatamente bilanciate tra chi ha energia ed entusiasmo di imparare e dare il proprio contributo in un’ottica nuova con le nuove tecnologie e di chi con maggiore esperienza sul campo ha affrontato i problemi e le situazioni per anni e ne conosce molti segreti.

 

 

Nota a margine del testo:

In questo lavoro i dati, i contenuti e le affermazioni citati sono stati raccolti da testi studiati oppure catturati da siti internet attendibili e verificati. Tutti i riferimenti sono citati in bibliografa e sitografia e puntualmente a piè di pagina dove citati. Mi scuso fin da subito per qualsiasi errore e imprecisione nei riferimenti, nei dati, citazioni, affermazioni e descrizioni, se gli errori abbiano in qualche modo urtato la sensibilità del lettore, anche semplicemente per onore di verità. Mi rendo da subito disponibile a effettuare tutte le correzioni necessarie, ponendo in evidenza le inesattezze riportate. Sappiate che la buona fede dello scrivente è garantita.

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