
Come preparare i giovani all’ingresso nella societa’ reale
“Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”. (I. Calvino, 1923-1985)
La crisi pandemica e la conseguente dolorosa restrizione imposta durante il lock down hanno messo a dura prova la tenuta psicologica di tutti noi ma in particolare de giovani i quali tra isolamento e didattica a distanza non hanno potuto socializzare, dare sfogo alla libera esuberanza ed energia fisiche ed emotive. I rari contatti umani al di fuori della cerchia famigliare hanno scavato un solco ancora piu’ profondo di quello gia’ costruito dall’uso massivo e fuori controllo dei social network tra il mondo reale e quello fittizio del web in cui i giovani si sono rifugiati cercando relazioni virtuali. Il disagio psicologico e’ emerso alla fine della serrata con giovani sempre piu’ avulsi dal contesto sociale e incapaci di reggere il confronto con una realta’ che e’ subito sembrata piu’ competitiva, sfidante, spietata per certi versi. E cosi’ molti giovani sono rimasti indietro protetti o forse nascosti dietro uno schermo e una tastiera, con un nick name a mascherarli. In molti, consapevoli della difficolta’ a uscire da questa chiusura sociale, anche supportati dalle famiglie, hanno chiesto aiuto alle istituzioni scolastiche, a psicologi e ai neonati centri per l’ascolto istituiti per tamponare le difficolta’ di giovani sempre piu’ a disagio ad affrontare le sfide della socializzazione, del relazionamento, dell’accettazione di se stessi. Come conseguenza di queste dinamiche, i giovani fanno sempre piu’ fatica a trovare le giuste chiavi per aprire le porte del mondo della societa’ moderna e del lavoro, che per le nuove generazioni rappresentano una montagna ardua da scalare.
I modelli lanciati sui social network sono fuorvianti e mettono i ragazzi davanti a dei percorsi di crescita impropri se non totalmente sbagliati.
Da una parte i super corpi perfetti, frutto di ricostruzioni chirurgiche prima e poi di filtri artificiali studiati al computer, danno l’idea che sei accettato dalla comunita’ globale solo se perfetto. Fenomeni di bullismo e di body-shaming cybernetici sono frequenti e colpiscono tutti senza distinzioni d’eta’, ma dove possono fare veramente male a livello psicologico e’ sulle fasce d’eta’ piu’ basse per le quali possono esserci conseguenze sulle personalita’ in costruzione e in estrema ratio la completa chiusura al mondo esterno, dove si teme di essere oggetto di bullismo reale e di una sorta di marginalizzazione sociale perche’ il proprio corpo non rispetta alcuni standard elevatissimi.
L’altra narrazione totalmente fuori dal contesto reale e’ qualla per la quale i giovani non hanno piu’ bisogno di studiare e di impegnarsi in percorsi concreti di costruzione di una qualche professionalita’ perche’ sul web ci si puo’ inventare influencer o youtuber e con qualche trovata piu’ o meno originale, tirata fuori da un improvvisato cilindro, si possono raggiungere guadagni rilevanti, senza alcun sacrificio, postando video demenziali o diventando fantomatici super esperti di settore, come la moda o il calcio. Al di la’ del fatto che dietro i profili social piu’ visitati e cliccati ci sono un team di professionisti che studiano contenuti ad hoc per avere l’appeal maggiore sui follower da un punto di vista del marketing e della comunicazione e quindi tutt’altro che improvvisazione e scarsa professionalita’.
Dobbiamo dunque da genitori, ma anche i docenti, gli psicologi, le istituzioni politiche metterci in ascolto delle nuove generazioni e aiutarli, con il rispetto necessario dei loro spazi e dei tentativi di trovare le loro strade in maniera autonoma, per individuare i percorsi migliori che facciano potenziare i loro talenti e rafforzino le aree di miglioramento dove presenti, senza stress, senza super competitivita’, rimarcando sempre che l’accettazione personale del proprio corpo e dei propri limiti i sono fondamentali per entrare nella societa’ ed essere accettati dagli altri.
In un mondo in rapida evoluzione la formazione scolastica e la consapevolezza in se stessi giocano un ruolo fondamentale e sono le chiavi fondamentali per costruire adulti di domani forti delle loro qualita’ e talenti e allo stesso tempo accettare i propri limiti sui quali in caso lavorare per migliorarli e non nascondersi perche’ oggetto di scherno da parte dei leoni da tastiera.
Buona lettura.
Nota a margine del testo:
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Daniele Rosselli, ingegnere, romano di origine, risiede in Veneto con la sua famiglia da diversi anni. Dipendente di aziende private operanti in diversi settori industriali, opera in ambito tecnico commerciale in contesti internazionali. Come scrittore, nel tempo libero, si occupa di narrativa ma anche di sociale, di economia, di innovazione tecnologica e di politica.