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I social network: utili o dannosi?

I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli.”” (U. Eco, 1932 – 2016)

“I social network sono dannosi per la salute? Sì, e non solo nell’immaginario collettivo. La società moderna, completamente dominata da questi canali di comunicazione, sta subendo da anni i contraccolpi che arrivano da questa forzata vicinanza web. Ora, forse anche in virtù dell’esplosione del fenomeno del cyberbullismo e con l’acuirsi all’inverosimile della piaga del femminicidio, la scienza ha deciso di oggettivare questo pericolo. Come? Coi numeri, che sono incontrovertibili ed indiscutibili. Ormai è certo: i social network sono dannosi per la salute. Non lo dice “l’uomo della strada” ma un recente studio della Royal Society for Public Health britannica che, intervistando circa 1.500 giovani tra i 14 e i 24 anni, ha cercato di fare luce sul legame tra questo modo di comunicare e la salute mentale. Diversi sondaggi e studi psico-sociologici, hanno concluso che i social network attentano al benessere delle giovani generazioni.

C’è una spiegazione psicologica alla negatività dei social e cioè che “queste piattaforme possono contribuire a creare sensazioni di ansia, depressione e solitudine, oltre a generare preoccupazioni di autostima su sé stessi, la propria vita e il proprio corpo, oltre a favorire il bullismo e i pensieri suicidi.

Non solo. L’amministratrice delegata della Royal Society for Public Health Shirley Cramer ha anche sottolineato che “è interessante notare come Instagram e Snapchat siano i peggiori per il benessere e la salute mentale perché sono molto focalizzati sull’immagine e sembra che possano portare a sentimenti di inadeguatezza e ansia nei giovani”.

Un po’ come negli anni ottanta, quando le ragazze di allora si sentivano schiacciate dal peso della bellezza delle top model, anche ora il confronto con certi profili di star e influencer è border-line. Sarebbe necessario, per salvare la propria autostima, avvisare che le foto sono tutte manipolate.

Qual è stato il funzionamento della ricerca sui social più influenti sugli adolescenti? I ragazzi intervistati sono stati invitati a valutare come i vari Facebook, Twitter, Instragram, YouTube e Snapchat abbiano influenzato le loro vite nell’ambito di un elenco di quattordici temi tra cui ansia, depressione, solitudine, sonno, bullismo e Fomo (che significa “Fear of missing out” che in italiano è la paura di perdersi quello che sta succedendo).

Da notare che la creazione madre di Zuckerberg ha anche svelato una funzione postiva inattesa e cioè la capacità di aggregare i più solitari grazie ai tanti gruppi di interesse nel network”.

Voi cosa ne pensate?

 

Bibliografia e sitografia dell’articolo:

 

 

Buona lettura

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