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Qualcuno legge ancora i libri?

Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine” (V. Woolf, 1882 – 1941)

 

Quando state viaggiando sui mezzi pubblici, aereo, treno, autobus, vi capita mai di alzare la testa dal vostro libro o dal vostro smartphone e guardarvi attorno, osservando con curiosità quello che i vostri compagni di viaggio in quel momento stanno facendo?

A parte alcuni che riposano e pochi altri che parlano al telefono, per la maggior parte, direi il 99%, sono con le cuffiette ben pigiate nelle orecchie, concentrati sugli schermi dei loro smartphone a seguire video, ascoltare musica, giocare a qualche videogioco.

Poi chiuso in un angolino, il piu’ raccolto e buio del mezzo, c’è quel povero 1%, un essere a metà tra il mitologico e il fantastico che con uno strano oggetto di carta in mano è impegnato apparentemente a fissare un punto preciso dello stesso, ogni tanto sflogliando delle pagine.

Chi sarà mai costui e cosa sta fissando con attenzione?

Una rapida ricerca su google mi fa capire che è un essere umano, razza “Lettore Sapiens”, in via di estinzione dalla faccia della terra, se non per pochi esemplari ancora esistenti.

Al di là degli scherzi, mi chiedo chi legga più oggi libri, inclusi supporti diversi dal cartaceo (per intenderci i modelli piu’ diffusi, kindle/kobo o audio libri): potrebbe sembrare un tentativo anacronistico di rispolverare antichi oggetti dal cassetto della storia, esercizio gia’ riuscito egregiamente con il recupero del vinile in campo musicale.

Eppure le librerie sono piene di novità editoriali ogni giorno. Sicuramente in tanti scrivono, ma mi sorge il dubbio che ci siano sempre meno persone che hanno voglia di leggere e quindi mi sembra difficile coniugare le due opposte tendenze.

A me sembra che oggi le case editrici pubblichino i grandi nomi, i personaggi pubblici che hanno già un seguito per altre ragioni e quindi sono certe che una pubblicazione di quel dato personaggio possa veicolare un certo numero di vendite di quel titolo. Ma siamo sicuri che questo progetto editoriale faccia arrivare in libreria un lavoro di qualità?

Il mio professore della tesi all’epoca dei miei studi universitari, quando a distanza di diversi anni dalla laurea, gli espressi il desiderio di voler tentare la strada della scrittura creativa, in parallelo con la mia attività lavorativa di ingegnere, mi disse questa frase che mi è rimasta particolarmente impressa: “Se vuoi scrivere bene, devi leggere molto e soprattutto leggere scritti di qualità”.

Stephen King nel suo Danse Macabre afferma che se una persona, scrive per un certo numero di ore al giorno, tutti i giorni e per un certo numero di anni, con una buona probabilità diventerà uno scrittore.

Un’altra considerazione che vorrei addurre a questa discussione è il fatto che selezionando degli ottimi scritti, saggistica e/o narrativa ed eccellenti scrittori, possiamo farci un’idea ben precisa di come va il mondo o di come andava in passato e avere la capacità di capire meglio come questo si muova e  le decisioni che sono state prese e vengono prese.

Leggere ci permette di conoscere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda e di affrontare al meglio le sfide che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino, prendere le decisioni migliori. Al contrario il rischio sarebbe di incappare in quello che è il pericolo più grande dei nostri giorni che è il farci influenzare nelle scelte, non avendo gli strumenti necessari per esercitarle consapevolmente.

Se si domanda in giro, se e cosa leggano le persone, le risposte piu’ frequenti sono: non si ha tempo per farlo, si lavora troppo, stanchezza alla fine della giornata, non si trova niente di interessante, a cosa serve farlo, si preferisce fare altro.

Seguo alcuni blog di lettori sui social network e mi piace condividere impressioni, leggere recensioni su alcuni degli ultimi libri letti o accogliere le tendenze dei lettori, quanto siano uguali o diametralmente opposte dalle mie.

Mi rendo conto che i gusti delle persone sono talmente variegati che mi sembra davvero difficile non trovare o forse meglio dire innamorarsi (non mi sento di commettere un errore usando questo verbo) di un quasiasi genere letterario, oppure nel corso della vita, passare da uno all’altro a seconda della particolare inclinazione personale e degli stati d’animo del momento.

Qualche tempo fa c’era una pubblicità progresso (mi pare) che recitava più o meno così nello spot: “Libri, cibo per la mente”.

Ecco direi che potremmo spegnere un istante il telefonino e aprire un libro e partire con l’immaginazione per i viaggi più inaspettati. Se vi farete catturare dalla magia, non tornerete più indietro.

Provate per credere.

 

Libri che ho particolarmente amato (in ordine sparso, non insersico volutamente casa editrice e anno di pubblicazione. Scegliete un’edizione qualsiasi!):

  1. Lee, “Il buio oltre la siepe”.
  2. Steinbeck, “Furore”.
  3. Steinbeck, “La valle dell’Eden”.
  4. Dumas, “Il conte di Montecristo”.
  5. Bulgakov, “Il maestro e Margherita”.
  6. Hugo, “I miserabili”.
  7. Roth, “Pastorale americana”
  8. Cognetti, “Le otto montagne”.
  9. Di Pietrantonio, “L’arminuta”.
  10. Yorcenauer “Le memorie di Adriano”.
  11. Faletti, “Io uccido”.
  12. N. Harari, “Da animali a dei. Breve storia dell’umanità”.
  13. McCarthy, “La strada”.
  14. Hosseini, ”Il cacciatore di aquiloni”.
  15. Eco, “Il pendolo di Foucalt”.
  16. Eco, “Il nome della rosa”
  17. Brown, “Il codice da Vinci”
  18. Follet, “I pilastri della terra”.

 

Buona lettura

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