Smart working: una rivoluzione epocale
“Ho bisogno del tuo cervello non del tuo corpo seduto su una sedia” (Anonimo)
La mia impressione è che dopo l’emergenza pandemica, ci sia un tentativo, nemmeno troppo velato, nelle Grandi, Piccole e Medie imprese, di tornare indietro, al “controllo fisico della presenza delle risorse” invece che al più logico, efficiente ed efficace monitoraggio degli obiettivi e dei risultati.
In fondo qualsiasi luogo è idoneo per raggiungere gli obiettivi, quando le persone sono ben consapevoli dei compiti da svolgere e dei risultati da portare. Aggiungerei poi che se il raggiungimento dei risultati portasse anche al conseguimento di riconoscimenti in busta paga sarebbe ancora meglio.
La mancanza di meritocrazia nei processi valutativi, unita all’assoluta incapacità di rivoluzionare il modello lavorativo considerando il nuovo metodo del raggiungimento degli obiettivi certi fa ancora fatica a emergere davanti alla vecchia logica del “ seduti e allineati”.
Se si perdesse questa opportunità di cambiamento, credo che avremmo fallito non solo una buona chance per instaurare un benessere lavorativo e aggiungo sociale stabili, ma soprattutto una chance di rivoluzionare la mentalità del capo che controlla l’orticello e il gregge in un solo colpo.
I vantaggi dello smart working, soprattutto nella modalità ibrida, sono evidenti sia per le aziende che per chi lavora (naturalmente per chi ha una mansione adatta al modello!)
Ne cito alcuni:
👉 Aumento della produttività: il lavoro smart consente ai dipendenti di lavorare in modo più efficiente e di utilizzare il tempo in modo ottimizzato.
👉 Risparmio sui costi: lo smart working riduce i costi per l’azienda, in quanto non è necessario pagare spese per gli spazi di lavoro o per il trasporto.
👉 Migliore reputazione aziendale: le imprese che adottano il lavoro smart possono aumentare la loro reputazione, attirando talenti e migliorando la loro immagine pubblica.
👉 Maggiore resilienza: le aziende che offrono lo smart working sono in grado di continuare a operare anche in caso di emergenze o interruzioni, grazie alla capacità dei dipendenti di lavorare da remoto.
👉 Maggiore sicurezza: lo smart working riduce la necessità di spostarsi fisicamente, il che significa che i dipendenti possono evitare rischi come gli incidenti stradali o l’esposizione a malattie.
👉 Maggiore flessibilità: il lavoro smart offre ai dipendenti la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, aumentando la loro flessibilità e il loro benessere.
👉 Migliore work-life balance: il lavoro smart permette ai collaboratori di conciliare meglio il lavoro e la vita privata, riducendo lo stress e migliorando la qualità della vita.
Chi non osserva come il mondo sia in rapido cambiamento e non si adegua rimarrà inesorabilmente indietro. Mi viene sempre in mente la rivoluzione che ha avuto luogo alcuni anni fa nel mondo della telefonia mobile, nel passaggio da telefono cellulare a smartphone. Dei marchi storici leader del mercato sono inesorabilmete crollati non avendo colto il cambiamento che era in atto e non avendo avuto la capacità di adeguarsi.
Oggi il mondo sta vedendo un’altra grande rivoluzione per via dell’introduzione massiccia nei processi decisionali dell’intelligenza artificiale sulla quale le mega corporation stanno investendo e puntando forte. Le aziende che continueranno a gestire secondo la logica del controllo fisico dei lavoratori e non vedranno nella ricerca di nuove soluzioni tecnologiche il futuro del loro business saranno destinate al fallimento. Sempre più lavoratori soprattutto giovani stanno lasciando le aziende nelle quali lavorano perchè attratti da benefit intangibili che determinano un miglioramento nella work life balance. Trascorrere una vita seduti a una scrivania dalle 8 del mattino alle 20 di sera e così dal lunedì al venerdì, per trentacinque/quaranta anni, non è più attrattivo e le nuove generazioni preferiscono una minore remunerazione a fronte di tempo libero da poter spendere per le proprie passioni, hobby e attività extra lavorative. A cosa serve uno stipendio più alto se poi non si è in grado di poterlo spendere e allo stesso tempo vedere fuggire via gli anni migliori della propria vita, inseguendo un obiettivo di carriera, quando il mondo fuori ti offre opportunità che non si spossono cogliere a causa del poco tempo che si ha a disposizione. Alcune aziende, quelle smart, hano colto questa mutata esigenza e hanno creato dei pacchetti ad hoc per attrarre i nuovi lavoratori. Le migliori risorse migreranno verso queste nuove realtà, consentendo a queste aziende che hanno saputo cogliere il vento del cambiamento di ottenere i risultati in linea con le loro aspettative, lasciando vecchi manager e vecchie aziende all’asciutto perchè non pronte al cambio di passo e di mentalità.
Buona lettura,
Nota a margine del testo:
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Daniele Rosselli, ingegnere, romano di origine, risiede in Veneto con la sua famiglia da diversi anni. Dipendente di aziende private operanti in diversi settori industriali, opera in ambito tecnico commerciale in contesti internazionali. Come scrittore, nel tempo libero, si occupa di narrativa ma anche di sociale, di economia, di innovazione tecnologica e di politica.